InterGas 03.07.2010

Luogo: Casa del Popolo di Settignano

Organizzazione: Gas Settignano

Preparazione Ordine del Giorno: Beatrice

Facilitazione: Maria

Verbalizzazione: Doretta

 

Ordine del giorno:

 

1)  problema del riutilizzo del vetro riciclato ( Tunia-Gas Galluzzo)

2) proposta di costituire un gruppo di lavoro sul tessile (da Ilaria, Clara, Montse –   Gas Todomundo e Sangergas)

3) criteri amministrazione e utilizzo lista intergas (Doretta e Paolo)

4)  discussione sul funzionamento dei gruppi di lavoro (sollecitata da Monica e da Beatrice) dopo l’esperienza di terra futura (rinviata alla prossima assemblea)

5) relazione incontro assessore regionale all’agricoltura, Salvadori (Lapo di Equobaleno)

6) progetto di Distretto di Economia Solidale (Lucia Manitese, Sangergas) (rinviata alla prossima assemblea)

 

 

 

Presenti (vedi elenco in calce)

 

Prima di iniziare la discussione dell’ordine del giorno si “sbrigano” le varie ed eventuali:

 

Progetto tutto alla spina

Luciano (Ricorboli solidale) espone un progetto per l’apertura di un negozio alla spina perché ogni partecipante all’assemblea ne possa parlare nel proprio gas.

Il progetto è nato nel 2009 quando a Ricorboli hanno ottenuto un finanziamento dal Cesvot per visitare alcune fattorie equo-solidali. A Capannori hanno visitato un negozio che si chiama Effecorta (filiera corta) che vende prodotti alla spina (pasta, cereali, biscotti, cosmetici ecc.) provenienti da un massimo di 30-40 chilometri e hanno pensato di creare qualcosa di simile nel proprio circondario. Così hanno presentato un progetto al Comune di Bagno a Ripoli che (se ho capito bene, ndr) deve essere ancora approvato ma del quale hanno già parlato con l’assessore all’ambiente, con il sindaco e con il vice sindaco che si sono detti disponibili.

Il progetto è stato presentato da 4 gas (il Gas La Martinella, il GasTella, il GasLuzzo, Ricorboli Solidale) ed ha l’appoggio di Lega ambiente.

Per la sua realizzazione l’appoggio del Comune è importante (per esempio per il reperimento di un fondo con un affitto calmierato… ma non solo…). L’idea è quella di creare una cooperativa sociale alla quale parteciperanno anche i produttori.

Lo scopo del progetto si riassume sostanzialmente nel risparmio economico,  nella riduzione dei rifiuti e nella distribuzione di prodotti equosolidali.

Per i dettagli vedi mail del 3 luglio di Luciano Cennini con oggetto: Negozio Tutto Sfuso.

 

Prefinanziamento Zafferano

Da diversi mesi un gruppo di partecipanti ad alcuni gas sta seguendo il progetto Eva di Pescomaggiore (costruzione di un ecovillaggio auto costruito), andando là di persona per aiutare nella costruzione e organizzando iniziative di raccolta fondi (ne sono state fatte una in febbraio e una in giugno). Nel corso di queste attività si è quindi stabilito un legame con Pescomaggiore e, poiché il progetto per la costruzione del villaggio non si limita alle sole case, ma coinvolge anche l’attività agricola (anch’essa danneggiata dal terremoto),  si è pensato di dare un supporto anche da questo punto di vista. Uno dei ragazzi che segue il progetto Eva, Antonio, è anche un produttore (abbiamo già acquistato da lui zafferano, farro, farina…).

Quindi, su iniziativa di Clara di Todomundo è stata lanciata la proposta di un prefinanziamento per lo zafferano. Quando Clara è andata in Abruzzo ne ha anche parlato con una gasista di Bologna che ha raccolto la proposta (i gas di Bologna hanno già raccolto 100 sottoscrizioni).

I gas che hanno realizzato le due iniziative di raccolta fondi per Pescomaggiore hanno già fatto il prefinanziamento e ora, poiché ci sono dei margini, si è deciso di allargare a tutto l’intergas. Si è scelta la formula di partecipare al rischio del produttore quindi se il raccolto dovesse andare male il 50% del prefinanziamento rimarrà al produttore. Comunque Antonio è anche in contatto con alcuni piccoli produttori della zona, che, se non riuscirà a coprire l’intera richiesta, lo supporteranno. La raccolta dello zafferano avverrà a novembre.

Per le modalità vedere la mail di Cecilia (Todomundo) del 4 luglio con oggetto: prefinanziamento Zafferano-Pescomaggiore (L’Aquila).

 

 

Discussione Ordine del giorno:

 

Problema del riutilizzo del vetro riciclato 

La Quadrifoglio non ricicla tutto il vetro che viene messo nella campana perché mischiando quello trasparente con quello colorato si ottiene un prodotto di un colore tra il marrone e il verde che non trova mercato, in quanto la richiesta è per lo più per il vetro trasparente.

Tra gli acquisti dei gas ci sono molti prodotti in contenitori di vetro (latte, succhi di frutta, yoghurt, conserve, ecc.) che non vengono restituiti ai fornitori e quindi, spesso, vengono gettati via. In particolare, ce ne sono alcuni, come per esempio le bottiglie del latte, che prima di essere riutilizzati devono essere sterilizzati (per legge); le apparecchiature per la sterilizzazione però sono costose e il procedimento complicato e alcuni fornitori (come per esempio Camporbiano) non se le possono permettere.

Ci siamo quindi chiesti come potremmo dare un contributo al riutilizzo o al riciclo del vetro usato. Per esempio, potremmo fare un’istanza ai comuni per chiedere di separare il vetro colorato da quello trasparente, o cercare di individuare qualche azienda che riutilizzi il vetro e magari fare da tramite tra l’azienda e l’impianto di smaltimento?

Dalla discussione è emerso che alcuni gas hanno già affrontato il problema:

-       Il gas Equobaleno diversi anni fa aveva offerto a Camporbiano  di aiutarli nell’acquisto di uno sterilizzatore, ma non ne ha fatto di niente perché il procedimento è troppo complesso; al momento sta cercando di individuare un’azienda che possa utilizzare le bottiglie da 1 litro (se non dovranno contenere ancora latte non importa la sterilizzazione perché la normativa, per esempio per i succhi o per il passato di pomodoro è meno rigida); infine, restituisce a Camporbiano i vasetti dello yoghurt (devono essere lavati a freddo);

-       Todomundo ha organizzato una raccolta tra i gas delle bottiglie da tre quarti (che devono essere pulite e lavate) per i Pianacci (l’azienda che produce le mele); inoltre ha organizzato una lista interna degli imballaggi che possono essere riciclati, riutilizzati o restituiti ai produttori.

-       Montse porta i barattoli alla scuola dei figli perché la maestra li utilizza per le tempere.

 

In conclusione abbiamo deciso di impegnarci tutti per trovare una soluzione. Quindi:

  1. ciascun gas cercherà di far mente locale per individuare chi potrebbe riutilizzare il vetro usato; una volta trovato, manderà l’informazione in rete;
  2. organizzeremo un gruppo di lavoro sul riciclo;
  3. organizzeremo un incontro col Quadrifoglio per “fargli un po’ di pulci” ;
  4. prepareremo un documento utilizzabile dai gas contenente tutte informazioni disponibili su come riciclare; la base potrebbe essere l’elenco di imballaggi e utilizzatori del gas Todomundo (già arrivato in lista; cfr mail di Cecilia del 20 luglio con oggetto: Riuso-Riciclo: vetro e non solo).

(Ndr: per i punti 2, 3 e 4 non ho preso nessun appunto su chi se ne occupa (e non sono riuscita a capirlo nemmeno riascoltando la registrazione). Mi è sfuggito? Oppure non è stato deciso? Ne riparliamo al prossimo intergas?)

 

2)  Proposta di costituire un gruppo di lavoro sul tessile 

Riporto, qui di seguito, il testo della mail che Ilaria ha mandato nella lista (mail del 19 marzo) per invitare i gas fiorentini alla costituzione del gruppo di lavoro in quanto spiega l’idea che ne è alla base molto più chiaramente della rielaborazione dei miei appunti…

 

da qualche tempo sulla scia di iniziative come Tessere Reti di Libertà o a partire dall’incontro con realtà legate alla produzione tessile come il progetto Made in No, è nato in alcune persone dei gas fiorentini la voglia di provare a portare avanti qui a Firenze un progetto locale sul tessile in ambito gas.

 

Ragionando insieme abbiamo pensato di proporre all’odg di uno dei prossimi intergas la costituzione di un gruppo di lavoro sul tessile al quale possano prendere parte tutti coloro che siano interessati a approfondire l’argomento, a pensare ad iniziative, a creare strumenti di condivisione delle informazioni, ecc ecc

 

Ci è parso utile provare subito a mettere insieme quelle che erano le nostre conoscenze già maturate su questo tema. Per questo abbiamo creato un piccolo blog (http://tessile.wordpress.com) in cui abbiamo iniziato a raccogliere le informazioni sui produttori di nostra conoscenza piuttosto che notizie di campagne o iniziative sull’argomento.

 

Sono germinate anche alcune idee che potrebbero concretizzarsi in futuro come progetti di un possibile gruppo di lavoro sul tessile qui a Firenze. Ad esempio, è iniziata una collaborazione con Alessandra L’Abate, presente alla manifestazione di Tessere Reti di Libertà con laboratori di tessitura, promotrice del progetto Weavers Wheel che si occupa della promozione e commercializzazione di tessuti realizzati in India.”

 

Il gruppo quindi si occuperebbe di sostenere realtà e progetti che già si conoscono e si condividono e  potrebbe contribuire a costruirne altri (per esempio, progetti per il recupero della lana che i piccoli allevatori sono costretti a buttare via…); si dedicherebbe a approfondimenti e ricerche (come vengono trattati i lavoratori e le lavoratrici del tessile? Quali sono le filiere sostenibili? …), al sostegno di campagne di boicottaggio, all’organizzazione di iniziative; il gruppo potrebbe interagire e fare rete con altri analoghi a livello nazionale.

 

Il gruppo ha bisogno di allargarsi, gli argomenti e gli ambiti di intervento in questo campo sono molti e ogni persona che ne entrerà a far parte potrà scegliere quello che più le interessa.

L’assemblea ha accolto molto bene la proposta e in molte e molti si sono detti interessati a partecipare.

E’ stato riconosciuto che si tratta di un tema molto importante, perfettamente in linea con lo spirito dei gas e che la controinformazione sul tessile è fondamentale e quanto mai necessaria.

 

Per partecipare al gruppo di lavoro accordarsi con Montse, Clara e Ilaria.

 

3) Criteri amministrazione e utilizzo lista intergas

Paolo e Doretta del Gas di Settignano, che da gennaio sono gli amministratori della lista, hanno sentito l’esigenza di stabilire in assemblea alcuni criteri condivisi per la sua gestione.

In particolare la discussione si è concentrata su come trattare le richieste di iscrizione.

Da principio si è parlato di quelle provenienti dai produttori. L’assemblea ha stabilito che se ne può accogliere l’iscrizione come “privati”, ma con la precisazione (da fare con la mail di risposta alla richiesta di iscrizione) che la lista non deve essere usata per offrire i propri prodotti ma che per questo scopo dovranno essere contattati i singoli gas  utilizzando l’elenco reperibile sul sito.

Per quanto riguarda le nuove richieste di iscrizione più in generale la discussione è stata più articolata.

Secondo alcuni pareri la lista è a un livello superiore rispetto al singolo gas ed è uno strumento di lavoro e per questi motivi dovrebbe essere utilizzata soltanto da chi fa già parte di un gas; per l’approccio e l’informazione dovrebbe invece essere utilizzato il sito (a questo proposito, poiché stava partendo anche una discussione sul sito abbiamo deciso di rimandarla e di metterla all’odg del prossimo intergas).

D’altra parte, si è riflettuto sul fatto che l’economia solidale è basata sulle relazioni e che la lista è anche un modo per avvicinarsi al mondo dei gas e per stabilire dei rapporti; per questo ci siamo detti che sarebbe sbagliato non consentire l’iscrizione o farla precedere da una richiesta di informazioni perché tali modalità potrebbero essere interpretate come respingimenti.

Quindi, per mantenere il rispetto del principio di accoglienza, ma nello stesso tempo non trasformare le iscrizioni in un automatismo, abbiamo deciso di accogliere comunque le nuove richieste di iscrizione e di scrivere un decalogo da inserire nel messaggio di risposta dove si  spiegano le finalità e le modalità di utilizzo della lista, si indica l’indirizzo del sito e dell’incubatore  e si chiede una breve presentazione.

Se poi dovesse capitare qualcuno che crea dei problemi siamo sempre in tempo a valutarne l’esclusione dalla lista.

 

5) Relazione incontro assessore regionale all’agricoltura, Salvadori

 

L’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori ha manifestato l’intenzione di impostare un progetto che avrebbe come scopo quello di creare un collegamento tra i piccoli produttori di qualità e i gas. Ha cercato un contatto durante una trasmissione televisiva sul commercio equo e solidale alla quale era presente Lapo (Equobaleno) e successivamente è stato fissato un incontro  con i gas (cfr. mail di Lapo del 20 giugno) cui hanno partecipato Lapo, Monica (Sangergas), Andrea (?) e un ragazzo del Gas Chianti (4 persone).

L’intenzione di Salvadori sarebbe quella di allargare l’elenco dei fornitori, cercando di razionalizzare i rapporti aiutandosi con un sistema informatico. Lui potrebbe segnalare i fornitori che provengono dai suoi canali (Confederazione italiana agricoltori, Coldiretti, Unione agricoltori ecc.) e i gas potrebbero integrare con i propri produttori. La scelta dei produttori spetterebbe comunque ai gas che potrebbero fare tutte le pulci che riterrebbero opportune (secondo i nostri principi: andare a vedere come lavorano, se rispettano l’ambiente, ecc…)  e stabilirebbero i criteri per far parte della rete. La Regione ha già un elenco di tutte le aziende iscritte al biologico, ma Salvadori ci chiederebbe di segnalare non soltanto chi fa agricoltura biologica ma tutti quelli che fanno un tipo di agricoltura in linea con i principi dei gas.

In pratica, si tratterebbe di creare un collegamento tra il piccolo agricoltore (5-6 ettari) che non riesce a trovare lo sbocco dei propri prodotti di qualità sul mercato e i gas che cercano un certo tipo di prodotto. I gas potrebbero influenzare l’agricoltore su come deve coltivare e i gruppi di acquisto diventerebbero un mercato sicuro per l’agricoltore che potrebbe decidere con più precisione cosa produrre e le quantità.

La sperimentazione partirebbe su una zona ristretta (Firenze) e i gas coinvolti saremmo noi.

La proposta è in termini ancora vaghi perché il progetto è tutto da costruire: dovremmo essere noi gli attori che dettano le regole. Infatti, come è stato anche poi precisato nel corso della discussione, siamo noi che dovremmo dire alla Regione come operare in questo campo, e non viceversa.

Il progetto è stato presentato in assemblea con lo scopo di decidere se vogliamo e se ce la sentiamo di  prendere un impegno di questo tipo. Va sottolineato però che è essenziale, se decidiamo per il sì, partire tutti insieme, formando un gruppo che si impegni fin dall’inizio e cercando di evitare di arrivare a metà strada con soltanto un paio di gas coinvolti e tutti gli altri che se ne disinteressano.

Tra i motivi a favore dell’adesione al progetto c’è la considerazione che avremmo la possibilità di incidere veramente sul territorio che abbiamo attorno,  di allargare il nostro tipo di consumo ad altri e di aumentare la nostra capacità informativa. Inoltre, individuare nuovi produttori sarebbe sicuramente una buona cosa per i nuovi gas che, a causa della nostra tendenza a “esaurire” i fornitori (per esempio, come succede con Camporbiano) potrebbero non trovare dove rifornirsi. C’è anche chi ha ricordato che in questo momento il settore agricolo in Toscana è in forte crisi e che è possibile che la Regione abbia lanciato questa proposta per cercare in qualche modo di dare un contributo allo sviluppo locale. Quindi, molti sarebbero del parere di tentare, se poi il tentativo non dovesse andare bene ovvero se nella costruzione del progetto la Regione volesse imporre le proprie regole invece di assimilare le nostre saremmo sempre in tempo a venirne fuori.

Comunque tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza di mantenere la nostra libertà e i nostri criteri.

Dalla discussione sono anche emersi molti dubbi, perplessità, paure e qualche difficoltà.

Tutte e tutti hanno convenuto che è giusto allargarsi verso nuovi produttori, ma c’è chi si è chiesto se, per farlo,  ci sia proprio bisogno della Regione. Per qualcuno l’intervento della Regione è sentito come un’intromissione: è stato ricordato che abbiamo un nostro modo di operare, ci troviamo, discutiamo, e da tutto questo vediamo che vengono fuori cose importanti, che vanno anche  oltre i semplici acquisti; stiamo creando le nostre piccole realtà di economia solidale partecipando anche a esperienze di garanzia partecipata, organizzando prefinanziamenti ecc. Per tutto questo non serve l’aiuto della Regione, anzi, è stato detto, c’è il rischio che questa cosa ci tagli l’immaginazione, cioè la capacità di creare da soli nuove soluzioni ai problemi.

Le istituzioni, o comunque tutti quei soggetti che si mettono in contatto con i gas e cercano di promuovere l’economia solidale, sono benvenute anche perché è stato ribadito che è necessario allargare l’area dei produttori di un certo tipo e tendere ad allargare l’accessibilità dei produttori a chi non è gas; d’altra parte, si è detto, come gasisti e come sostenitori di un’altra economia e di un’altra società ci sentiamo più affini a esperienze come i DES e la garanzia partecipata perché a queste cose si lavora partendo dal basso, costruendo reti, con modalità più libere e comunque più morbide rispetto al modo di lavorare dei politici tradizionali e delle istituzioni stesse.

Anche il fatto che all’incontro fosse presente una persona che si occupa di informatica che starebbe già lavorando al software necessario per il progetto (che servirebbe anche a gestire gli ordini) ha suscitato alcune perplessità; ci si è chiesti come mai la Regione non può far fare il lavoro al proprio interno. È stato anche sottolineato che se il lavoro dovesse venire affidato a una ditta esterna bisognerebbe informarsi sulla sua eticità. Inoltre c’è chi pensa che sia meglio continuare a fare gli ordini come si è sempre fatto. Su questo non ci siamo però soffermati a lungo in quanto si è ribadito che i dettagli del  progetto sono ancora tutti da decidere.

Qualche intervento ha espresso la paura che il progetto, proprio perché coinvolge la Regione, che ha metri e vincoli diversi dai nostri,  porti a escludere i piccoli produttori che  non sono iscritti né alle associazioni di categoria, né alle certificazioni biologiche o biodinamiche  (che poi sono quelli con i quali i gruppi di acquisto sono partiti). Inoltre si teme di perdere il contatto diretto cioè la consuetudine di andare a conoscere di persona le aziende:

Qualcun altro ha espresso il timore che lavorando insieme alla Regione si possano perdere l’indipendenza e la spontaneità. Nei gas  ci si associa liberamente, senza formalità,  ognuno sceglie il proprio gas; anche se abbiamo dei principi base che condividiamo tra di noi siamo diversi (chi è più radicale… chi lo è meno…chi è più organizzato… chi lo è meno…) ma questo non ci impedisce di lavorare insieme, cosa che invece lavorando con la Ragione non è scontata.

C’è chi si è chiesto che ruolo vuole avere la Regione; se si tratta di un semplice intervento di messa in contatto oppure se c’è il rischio che in seguito voglia fare da filtro e imporre i propri criteri.

Si è poi ricordato che proprio perché tra di noi siamo molto diversi, abbiamo già difficoltà a rapportarci tra gas e quindi ci siamo chiesti se ce la faremmo a rapportarci con un ente terzo e a scriverci un progetto insieme. Interfacciarsi con la Regione non è facile, è un vero e proprio lavoro, bisogna sapere da dove veniamo, cosa siamo, cercare di parlare a modo loro e far rispettare quelle che secondo noi sono le nuove regole e sarebbe necessaria una grossa unità. Risolvere questo dubbio è determinante perché, anche condividendo il progetto,  il timore è che non si sia ancora pronti per un percorso del genere.

Infine si è sottolineato che c’è un problema di tempistica e per questo non è stato possibile prendere subito una decisione. Infatti innanzi tutto è necessario che ciascuno dei presenti all’assemblea parli del progetto nel proprio gas.

Anche se sono stati espressi molti  dubbi, molte e molti hanno convenuto che sarebbe comunque importante provare a partecipare al progetto, quindi l’assemblea ha rimandato la decisione.

Ma per capire che cosa vogliamo fare abbiamo bisogno di più elementi e di una discussione più approfondita e  consapevole. Così è stato deciso che Equobaleno (e chi vorrà) parteciperà a un nuovo incontro con l’assessore,  ma ancora senza dare il nostro ok al progetto.

La discussione proseguirà quindi a settembre con nuovi elementi compreso il contributo che verrà dall’averne parlato all’interno di ogni singolo gas.

 

 

 

La prossima assemblea Intergas sarà l’11 settembre 2010 e sarà organizzata da Equobaleno.

All’ordine del giorno potrebbero esserci i punti non discussi durante questa assemblea (vedi sopra), il progetto con la Regione, il documento sulla partecipazione felice e il sito dei gas fiorentini.

 

Doretta (Gas Settignano)

2 agosto 2010

 

 

 

Presenti:

 

Gianluca Bertelli Gassolotto
Alessandro Pacetti Gas Sesto
Giovanna di Pasquale Gas Sesto
Renzo Bresciali Campingas
Stefano Vannacci Gas Prato Nord
Michela Menonna Gas Prato Nord
Tina Burgassi Gasluzzo
Riccardo Dainelli Gasluzzo
Massimo Liverani Bio c’è
Montse Framis Sangergas
Monica Marchant Sangergas
Melania Bigi Gasallegri
Sauro Guarnieri Gasallegri
Lapo Pedani Gas Equobaleno
Pier Luigi Nerbini Santandreasolidale
Luca Ceseri Barberino Mugello
Sara Buonamici Gas Ponte a Mensola
Mauro Antonelli Gas Settignano
Mariella Manetti Gas Settignano
Beatrice Montini Gas Settignano
Doretta Cocchi Gas Settignano
Simone NIcolè Gassolotto
Clara Daffra Todomundo
Cecilia Bevicini Todomundo
Chiara Sommavilla Gas Settignano
Luciano Cennini Ricorboli Solidale
Carlo Mileno La Martinella
Letizia Thiella Equobaleno
Paolo Rafanelli Gas Settignano
Vladimir Jagodic Eticamente
Marco Farratini Gasbà
Sara Urbinati GasFrediano – Molino a Gas
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